venerdì 3 maggio 2013

Pratola Peligna, tutto cominciò con il quadro di Fortunato

annamaria9683@libero.it 

Volti segnati dalla stanchezza e da qualche lacrima arrivano in ginocchio all’altare maggiore del santuario. Bambini, giovani, adulti, anziani. Uomini e donne. Hanno percorso oltre trenta chilometri a piedi, da Gioia dei Marsi a Pratola Peligna. Un giorno intero di cammino per vestire il presente di passato. Il sole splende alto nel cielo quando i pellegrini si fermano a Goriano Sicoli per pranzare. Le fontane imbevute di luce zampillano in piazza Giovanni Paolucci e sembrano danzare al suono delle posate. Qualcuno è già in piedi, pronto a ripartire. Qualcun altro siede con amici e familiari intorno ai tavolini bianchi sistemati sotto le arcate. I bambini giocano con l’acqua, contenti di partecipare ad un rito che appartiene anche a loro. 

Aurelia e Modesto, stessi occhi azzurro cielo. Lei si commuove quando spiega i motivi del suo peregrinare: «Mio marito è stato miracolato, salvandosi da un brutto incidente». Altre storie tessono la trama di questa tradizione, che si rinnova a maggio di ogni anno. Colombo partecipa al pellegrinaggio dal 1981. Segue il gruppo con la sua «Ape» trasportando zaini, acqua, viveri. Dodici anni li ha fatti a piedi e ricorda quando i pellegrini di Gioia si fermavano a dormire nel santuario di Pratola.
Intorno e lungo la strada che fa da bussola ai viandanti regna il silenzio delle montagne. Qualche goccia di pioggia comincia a cadere, mescolandosi alle gocce di sudore che solcano i visi. Alcune coppie si tengono per mano. È l’antidoto contro la stanchezza. Il legame alle radici della propria terra passeggia, silenzioso, sulla «spiaggetta» di Goriano, dove i pellegrini iniziano a pregare in ginocchio. Nel cuore della natura, a pochi passi dalle nuvole. Poi riprendono il cammino verso Pratola. Qui apriranno le celebrazioni in onore della Madonna della Libera, entrando in ginocchio nell’omonimo santuario. L’intero paese abruzzese partecipa alle manifestazioni. I negozietti del centro storico preparano tavolate di bontà per accogliere i visitatori e i pratolani che vengono da lontano. Restano aperti fino a tardi. Molti, in passato, si sono trasferiti altrove per cercare condizioni di vita migliori. In Canada, anche in Argentina. A maggio tornano alle radici per salutare la Madonna della Libera. 

L’atmosfera sa di familiarità e di calore. Tutti salutano, sorridendo. Tutti si conoscono e riconoscono gli sguardi nuovi. Sorpresi. Le bancarelle colorano la parte antica del paese, le scuole sono chiuse e la piazza pizzica le corde della musica con i concerti serali. La festa dura due settimane e porta a Pratola gli abruzzesi dei Comuni vicini, anche per la processione della domenica con la statua settecentesca della Madonna.

Nel 1500, un uomo di nome Fortunato, contagiato dalla peste, si rifugiò nella chiesetta diroccata di Torre, alla periferia di Pratola. Questa è la storia che si tramanda in Abruzzo. In sogno gli apparve una bellissima fanciulla per annunciare la fine della malattia. «Io sono la vostra liberatrice», ripeteva. Al risveglio, Fortunato trovò un quadro raffigurante la stessa fanciulla, con le mani giunte, che proteggeva sotto il manto uomini e donne in preghiera.  L’immagine, trainata da un carro di buoi, venne portata a Pratola. Per accoglierla, nel 1540 fu costruita una prima cappelletta, nel 1587 una chiesa più grande. Ma non bastò a contenere tutti i pellegrini. Così, nel 1851, i pratolani posero la prima pietra del santuario, quello che attualmente accoglie il quadro di Fortunato.

Viaggio di andata e ritorno nel cuore antico di un paese abruzzese, allo spuntare della primavera sulle vette e ai piedi dei monti. I fuochi di artificio sono strette di mano tra il «vicinato» e annunciano che qualche tradizione si sta rinnovando. Non solamente a Pratola. L’Abruzzo ha le radici forti, che sostengono alberi di intere generazioni. È l’Abruzzo «forte e gentile» di Primo Levi. La regione dalla primavera incantata di Ernest Hemingway. È l’Abruzzo che si lascia amare. E scrivere.

Qui i pensieri di alcuni giovanissimi pratolani. 

Piccoli pellegrini sostano a Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna
I pellegrini sostano a Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna
Schizzo, la mascotte dei pellegrini © Anna Maria Colonna
I pellegrini sostano a Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna

I pellegrini sostano a Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna
I pellegrini sostano a Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna
I pellegrini sostano a Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna
I pellegrini sostano a Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna
I pellegrini sostano a Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna
I pellegrini sostano a Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna

I pellegrini partono da Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna
I pellegrini in cammino a Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna
Verso la "spiaggetta" di Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna
Verso la "spiaggetta" di Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna
Verso la "spiaggetta" di Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna
Mauro Cianfaglione e Colombo Aureli, pellegrino da 32 anni © Anna Maria Colonna

Verso la "spiaggetta" di Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna

Verso la "spiaggetta" di Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna
Alla "spiaggetta" di Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna


Alla "spiaggetta" di Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna

Alla "spiaggetta" di Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna
Alla "spiaggetta" di Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna
Alla "spiaggetta" di Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna
Alla "spiaggetta" di Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna
Alla "spiaggetta" di Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna
Pratola Peligna, arrivo dei pellegrini al santuario Madonna della Libera © Anna Maria Colonna

La devozione dei pellegrini © Anna Maria Colonna

Piccoli pellegrini © Anna Maria Colonna

Pratola Peligna, il santuario © Anna Maria Colonna
La devozione dei pellegrini © Anna Maria Colonna
Pratola Peligna, abbracci e commozione dopo il pellegrinaggio © Anna Maria Colonna
Pratola, santuario Madonna della Libera, istituzioni © Anna Maria Colonna
Pratola in festa © Anna Maria Colonna
Pratola, santuario Madonna della Libera © Anna Maria Colonna
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera © Anna Maria Colonna
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera © Anna Maria Colonna
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera © Anna Maria Colonna
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera © Anna Maria Colonna
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, processione © Anna Maria Colonna
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, processione © Anna Maria Colonna
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, processione © Anna Maria Colonna
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, processione © Anna Maria Colonna
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, processione © Anna Maria Colonna
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, processione © Anna Maria Colonna
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, processione © Anna Maria Colonna
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, scorci e sorrisi © Anna Maria Colonna
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, bontà © Anna Maria Colonna
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, bancarelle © Anna Maria Colonna
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, bontà © Anna Maria Colonna
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, colori © Anna Maria Colonna

Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, bontà © Anna Maria Colonna
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, colori © Anna Maria Colonna
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, colori © Anna Maria Colonna
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, passeggiando © Anna Maria Colonna
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, pausa al bar © Anna Maria Colonna
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, profumi e sapori © Anna Maria Colonna
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, il santuario © Anna Maria Colonna
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, rievocazione ritrovamento del quadro © Anna Maria Colonna

Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, rievocazione ritrovamento del quadro © Anna Maria Colonna

Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, rievocazione ritrovamento del quadro © Anna Maria Colonna

Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, rievocazione ritrovamento del quadro © Anna Maria Colonna

Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, pioggia © Anna Maria Colonna

Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, esposizione nel santuario © Anna Maria Colonna

Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, santuario © Anna Maria Colonna

Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, santuario © Anna Maria Colonna
























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