mercoledì 19 giugno 2013

Venticinque bambini pugliesi rapiti... dagli incanti d'Abruzzo

di Rosaria Campanale

Lezione nel Parco © Rosaria Campanale
Partiamo in pullman alla scoperta del Parco nazionale d’Abruzzo. Siamo due insegnanti e venticinque turbolenti alunni pugliesi di quinta elementare. Ci attendono un soggiorno di quattro giorni a Civitella Alfedena (Aq) ed escursioni guidate per scoprire il territorio circostante. Un percorso didattico nel cuore della natura e non solo, perché in questi posti si intrecciano cultura, tradizioni, tracce del passato e vicende storiche che hanno scandito la vita degli uomini di una terra incantata e martoriata.

Val di Rose © Rosaria Campanale
Civitella è il più antico centro della vallata, pochissimi abitanti, ma dalla personalità tenace, laboriosa, gentile e ferma, come quella di tutti gli abruzzesi che ho avuto modo di conoscere. Alloggiamo a «I quattro Camosci», un posto accogliente, dotato di stanze pulite e ben arredate, cucina locale ottima e personale affabile e competente nel gestire i venticinque ragazzini, che mettono in subbuglio l’albergo e il resto degli ospiti. Il loro vocio intermittente anima le stanze e frantuma il silenzio naturale di una cittadina circondata dai monti marsicani e dalla Val di Rose. Fin dal primo giorno ci fanno sentire a casa, desiderosi di garantire accoglienza e collaborazione ai piccoli ospiti, che potrebbero sentire nostalgia delle loro abitudini. Ci aiutano a risolvere i mille problemi che ogni bambino incontra, affettuosi e premurosi nel venire incontro alle loro esigenze, tolleranti della vivacità e della rumorosità dei più piccoli, non abituati alla calma che scandisce l’avvicendarsi delle giornate in un luogo incontaminato e ignaro dei rumori cittadini. Qui l’unico rumore fragoroso è rappresentato dal tuono e dal lampo che squarcia il rincorrersi repentino di nuvole improvvisamente grigie e scrosci di pioggia, seguiti da una placida calma. Tutto sembra fermarsi mentre appare l’arcobaleno, a cui segue una nebbia vaporosa, che sale incappucciando i monti. 

Passeggiata ad Alfedena © Rosaria Campanale
La guida, Umberto Esposito, presidente di «Wildlife Adventures», si mette a nostra completa disposizione, anche oltre l’orario stabilito. Rimane a pranzo con noi, contento di aiutare due insegnanti alle prese con ragazzi iperattivi. Ci guida con calma e pazienza verso le zone ad alto interesse geologico, faunistico, floristico e storico della zona. La Camosciara è il rifugio di molte specie animali e vegetali a rischio di estinzione, come il camoscio d’Abruzzo, l’orso bruno marsicano, l’aquila reale, il lupo e il cervo. Tra i vegetali, notiamo il rarissimo pino nero e duemila specie di piante diverse, e foreste di faggi. Nella Val di Rose è possibile avvistare branchi di camosci nell'arco dell’intero anno. 

Cascata Tre cannelle © Rosaria Campanale
Abbiamo ammirato paesaggi dalla bellezza primordiale. Gli alunni, estasiati, hanno imparato ad osservare, a camminare a lungo senza lamentarsi e, incredibile a dirsi, a fare silenzio per non spaventare o disturbare gli animali selvatici. Come omaggio alla fantasia dei piccoli, Umberto ci ha fatto conoscere il bosco della Difesa di Pescasseroli, alberi con rami così contorti che sembrano fate, dinosauri, orsi, folletti perversi e in agguato, un invito al nostro immaginario nascosto. Questo bosco è stato usato da Luc Jacquet per la ripresa del film «La volpe e la bambina».

Un'esperienza indimenticabile. Dovremmo riscoprire il patrimonio naturale del nostro paese per innamorarcene e per proteggerlo. Vale la pena. Per una terra come l’Abruzzo, vale senz’altro. 

Chiare, fresche e dolci acque © Rosaria Campanale


Contorsioni fantastiche © Rosaria Campanale
Faggeta © Rosaria Campanale
Faggio secolare © Rosaria Campanale
Faggio, bosco della Difesa © Rosaria Campanale
Fantasia © Rosaria Campanale
Fantasia © Rosaria Campanale
L'albero saggio dal naso lungo © Rosaria Campanale
Orso marsicano © Rosaria Campanale
Immaginazione © Rosaria Campanale
Danza © Rosaria Campanale
Volute fantastiche © Rosaria Campanale
Colonna sonora: Povia, I bambini fanno ooh!











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