giovedì 3 ottobre 2013

Puglia, Ciccillo vive da 40mila anni nelle viscere della terra

 di Anna Maria Colonna
annamaria9683@libero.it


Uomo di Altamura © Cars
Sottili fili di pioggia bagnano i suoi movimenti incerti. Cerca cibo. Forse. Il tradimento di un passo cadenzato lo fa sprofondare improvvisamente nel buio di un pozzo naturale. È notte anche in pieno giorno. Lo sguardo perso nel vuoto, il volto segnato dalla disperazione. Il volo e la lenta agonia. Forse lo spintone di una mano d'acqua ed il precipizio. Forse.

Sono passati più di 40mila anni e lui è ancora lì. Lo scheletro integro (ha tutte le ossa e persino i denti), vestito di concrezioni calcaree, conservato dalla bara in pietra che ne causò la morte. Incastrato fra stalattiti e stalagmiti. Può scrivere il suo romanzo. O lo ha già scritto quando è nato per la seconda volta, nel 1993. Ad ottobre, precisamente. Oggi la scoperta compie 20 anni.


Grotta di Lamalunga © Cars
Un gruppo di speleologi del Cars (Centro altamurano ricerche speleologiche) stava cercando da mesi un ingresso, anche ostruito, che permettesse di penetrare nelle viscere di contrada Solagne, zona in territorio di Altamura (Ba), in piena Murgia.

Questo fino a che, un pomeriggio di dicembre del 1991, non riuscimmo ad individuare una fessura posta tra due grossi massi, al di là della quale, senza ombra di dubbio, si intravedeva un pozzo abbastanza profondo...


Grotta di Lamalunga © Cars
...la Grotta di Lamalunga...

Dopo un varco creato in poche ore e una discesca profonda più di otto metri, il gruppo si rese conto che il pozzo finiva con un cumulo di detriti. Ma il sospetto che ci potesse essere altro, riportò gli speleologi sul posto in primavera. E, questa volta, l'improvviso getto d'aria che spense la fiamma dell'accendino diede la speranza della presenza di una cavità o di un pozzo. Ma dove e dopo quanti metri?

Tante volte avevamo giurato che non saremmo più tornati a scavare in quel pozzo, ma il pensiero che ogni martellata potesse essere l'ultima finiva sempre per riportarci lì. A metà settembre del 1993, il cunicolo artificiale, aperto nel calcare compatto, misurava ormai più di quattro metri. Lo avevamo aperto scavando quasi sempre a testa in giù, inseguendo quella corrente d'aria...


Grotta di Lamalunga, concrezioni calcaree © Cars
Lo scavo condusse in uno stanzone alto cinque o sei metri, ma pieno di detriti franati. Ammasso di piccole pietre. Dall'ambiente in cui il gruppo era arrivato si diramavano due gallerie. L'occhio degli esperti fu subito colpito da quella di destra, piena di concrezioni calcaree. Al passaggio degli scarponi, nell'antro rimbombava il suono cristallino di vetri ridotti in frantumi.

Fu forse proprio la cautela di ridurre al minimo i danni che ci fece notare, fin dai primi metri di percorrenza, l'esistenza di numerosissimi resti ossei di varia forma e natura, inglobati in una sorta di colata calcarea e interessati, nelle parti affioranti, da un concrezionamento più minuto, che li rendeva simili ad un pittoresco banco corallino.


Grotta di Lamalunga, fossili animali © Cars
Ossa lunghe, crani, mascelle, scapole di animali.

In alcuni tratti della grotta, la presenza dei reperti era così massiccia da rendere difficoltoso il nostro passaggio.

Anche questa galleria, simile ad un labirinto, si diramava. Al gruppo del Cars si aggiunse qualche speleologo del «Vespertilio» di Bari. Furono loro ad intravedere dei resti umani, ipotesi confermata da ulteriori ispezioni del Cars e dalla parola degli antropologi. Era il 3 ottobre 1993. L'inizio di una scoperta incredibile.


Uomo di Altamura © Cars
L'unico scheletro al mondo completo ed in ottimo stato di conservazione, attribuibile ad una forma arcaica di uomo...

Si tratta di un Neanderthal di sesso maschile. Forse un cacciatore. I resti erano stati trovati in una diramazione del tronco destro della galleria principale, a circa sessanta metri dall'ingresso. Nella parte terminale di uno strettissimo cunicolo, che funge da sarcofago naturale. Lui è ancora lì, non si stacca dal suo luogo di morte, raggiungibile solamente dagli speleologi. Vuole rimanere intatto. Vestito solamente di tempo.


Le guide del Cars mostrano ai visitatori un documentario in 3D con le immagini del fossile e della grotta. È l'unico modo per conoscere il ribattezzato Ciccillo, scherzoso diminutivo altamurano per Francesco.


Grotta di Lamalunga © Cars
Il cranio, capovolto, dava l'idea di aver galleggiato a lungo sulle acque che un tempo invadevano la grotta, per poi essere deposto delicatamente al di sopra delle altre ossa, accatastate le une sulle altre, probabilmente anch'esse smosse dall'acqua. Ci siamo ritrovati più volte in quella inconsueta cripta, ed ogni volta, inevitabilmente, siamo rimasti immobili ad ascoltare il silenzio. Alla debole luce dei caschi, che esalta ancora di più la suggestiva bellezza di quell'ambiente, nel tepore di quella stanzetta, ci siamo ranicchiati contro le pareti cristalline, come forse anche quell'uomo, così diverso e così uguale a noi, aveva fatto in un tempo assurdamente lontano. Nell'aria, null'altro che uno straordinario senso di pace. In quella pace, migliaia di secoli fa, un uomo chiuse gli occhi e si lasciò andare.


Grotta di Lamalunga © Cars
Custodito dallo spazio, viaggiò nel tempo.

 















Per localizzare il centro visite Uomo di Lamalunga, cliccare qui.

In occasione del ventennale, il Cars organizza per sabato 5 e per domenica 6 ottobre manifestazioni e visite guidate. Per informazioni, info@carsismo.it oppure 339.6144164.

Colonna sonora: DeLord, Sognare

 






























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