mercoledì 31 luglio 2013

Buone vacanze ai nostri lettori

Dopo un anno di reportage, Terre Nomadi va in ferie. Il blog tornerà ad essere aggiornato mercoledì 11 settembre.

Auguriamo a tutti i lettori buone vacanze, ricordando, con una frase di Franz Kafka, che «i sentieri si costruiscono viaggiando». Con i piedi, con la testa, o anche solo con un libro.

Da Ortona a Roma, sulle orme di San Tommaso

di Anna Maria Colonna
annamaria9683@libero.it


«Il Cammino è una storia lunga, nata davanti al caminetto qualche mese fa». Nel freddo di gennaio. Da una manciata di ragazzi con la voglia di fare qualcosa per la loro terra, l’Abruzzo. Pellegrinaggio di fede, slow tourism, viaggio proattivo. Travel like a local, conoscere un posto attraverso la testimonianza delle persone che quotidianamente lo vivono. Ne sa qualcosa Fausto Di Nella, intervistato da Terre Nomadi per la sua esperienza in Estonia. Durante la chiacchierata, il giovane ortonese si lascia sfuggire qualche parola in più. E spunta, tra le righe, il Cammino di San Tommaso. «Da Roma ad Ortona, dove sono custodite le spoglie dell'apostolo Tommaso, per un progetto che non è ortonese, ma che vorrebbe essere internazionale», spiega Fausto. «Ci siamo armati di coraggio e abbiamo iniziato ad organizzare conferenze sui viaggi on the road, ospitando ragazzi tedeschi diretti in bicicletta in Nuova Zelanda e una ragazza olandese. Abbiamo contattato Gabriele per preparare un video che sta riscuotendo successo. Non perché nessuno in Abruzzo o in Italia viaggi così. Più semplicemente, perché nessun ente, nessun’associazione vede in questo spirito e in questa tipologia di viaggio una vera risorsa».

È bastata l’idea ed un’alzata di maniche per realizzare il Cammino, «luogo dove le persone possono viaggiare e conoscere l'Abruzzo e chi ci vive. L'obiettivo - aggiunge Fausto - non è di organizzare viaggi per turisti, ma di mettere in rete tutte le risorse istituzionali, associative e umane che sul Cammino lavorano e vivono ogni giorno».

Cammino di San Tommaso, partenza da Ortona

Ma, per realizzare, bisogna vedere, conoscere, vivere. Così, dal 26 maggio al 9 giugno, il gruppo si è messo sulla strada per il progetto «Da Tommaso a Pietro, in Cammino», che ha visto la partenza, il primo giorno, di venti «camminatori», capitanati dalla guida escursionistica Alessio Massari (itineraridabruzzo.com). I ragazzi, per quindici giorni, si sono fermati in palestre, conventi, oratori e castelli di quindici associazioni e Comuni diversi, che hanno offerto gratuitamente ospitalità (qui le tappe). Tra loro, una volontaria portoghese, una croata, una russa ed una americana.

Arrivo in piazza San Pietro
Il 30 maggio, sono partiti anche venti «cavalieri» con, alla testa, l'istruttore federale di trekking a cavallo Fernando L'Arco di «Crete gialle». Un viaggio di dieci giorni fuori dal tempo. E, il 5 giugno, è iniziata la pedalata di trentacinque ciclisti guidati da Elio Carlino e Loretta Torriero. Le palestre comunali di Torre dei Passeri, Celano e Carsoli sono state il loro letto. Fausto Di Nella continua a raccontare. «C'erano nuovi amici arrivati dalla Puglia, dal Piemonte, dalla Sicilia e addirittura dalla Germania. In viaggio con il gruppo, anche il videomaker Gabriele Saluci. Il tutto, sotto la regia dell'assessore al turismo della Provincia di Chieti, Remo Di Martino, nostro primo sostenitore». I «pellegrini» si sono ritrovati l’8 giugno nel parco dell'istituto salesiano «San Tarcisio», sulle catacombe di San Callisto. E, durante l’Angelus del 9 giugno, papa Francesco li ha salutati.

Fausto Di Nella ed una «camminatrice», Cammino di San Tommaso
Ad Ortona si continua a realizzare. È nata un’associazione, «Il Cammino di San Tommaso», inserita nell'iniziativa «Tesori e sapori dell'Abruzzo montano» della Provincia di Chieti. «Siamo in attesa dei risultati del bando regionale per il cofinanziamento di progetti su itinerari turistico-religiosi», continua Fausto. «Intanto cerchiamo di gestire le decine di e-mail che ogni giorno arrivano da tutta Italia, scritte da persone che ci hanno seguito durante i quindici giorni Ortona-Roma e che vorrebbero fare il Cammino. Il lavoro è tanto, ma adesso anche l'imprenditoria pare essersi avvicinata alla filosofia della nostra idea con interessanti proposte di finanziamento e di sostegno. Vedremo! Nel frattempo - conclude - questo Cammino dovremmo segnarlo e ci stiamo accorgendo che è la cosa più complicata».

Il video sul Cammino di San Tommaso che introduce l'articolo è stato realizzato da Gabriele Saluci. 



                                 

domenica 28 luglio 2013

Tere Italia, diario di bordo di un abruzzese in Estonia

La testimonianza di Fausto Di Nella, retwitterato anche dal presidente Toomas Hendrik Ilves

di Anna Maria Colonna
annamaria9683@libero.it

Fausto Di Nella in Francia, a Bordeaux
«Sono stato un mese in giro per il Baltico a luglio scorso. Avevo solamente uno zaino in spalla e non mi è mai mancato un letto, non ho saltato un pranzo o una cena. Ero in ferie, mi svegliavo senza sveglia e decidevo quale amico andare a trovare. Quale villaggio sperduto cercare di raggiungere. Quale meraviglioso parco naturale percorrere. In mezzo, succedevano molte cose belle».



Dune du Pilat, Aquitania - la duna più alta d'Europa
Fausto Di Nella è nato ad Ortona (Ch) 28 anni fa. Dottore in scienze geologiche e youth worker per diverse associazioni di mobilità giovanile europea, in dieci anni ha messo in valigia una miriade di esperienze di viaggio. Tra università e iniziative all’estero, continua a fare della filosofia del «viaggiare scomodi» il suo cavallo di battaglia. «Se il cambio di aereo comporta un risparmio anche solo di 3 euro, ben venga. Se comporta dormire per una notte in aeroporto, che poi vuol dire perdere tutto il risparmio per la cena ed il drink con i ragazzi conosciuti all'ingresso del gate, ben venga».

L'Aia, Paesi Bassi, Fiamma della pace
Non tralascia una parola, Fausto. E neppure un ricordo. Qualche tappa in autostop, trainings «Youth in action» dell’Unione europea per operatori nel campo della mobilità internazionale. Passeggiate lunghe per «ammmore» o, semplicemente, per «simpatia». Un backpacker che «ama conoscere i posti attraverso i racconti di chi li vive, attaccar bottone con chiunque sulla strada».

«Odio utilizzare l'auto per lavoro, ma la macchina credo sia il mezzo migliore per viaggiare. O, comunque, quello che più mi piace». Adora viaggiare. Quando è possibile. Senza programmi. Da solo. «Non vuol dire in solitudine, ma senza compagni di viaggio conosciuti», commenta.

«In Europa ho visitato tutti i paesi tranne Islanda, Irlanda e, orgogliosamente, Spagna. La Spagna sta ad un europeo come il Salento ad un italiano: se non ci sei stato, non sei nessuno. Ed io, orgogliosamente, non mi sono spinto più a sud di Bari per i miei viaggi in Italia». Fuori dall’Europa, Fausto è stato per qualche mese in Canada e negli Stati Uniti. L’Italia l’ha vista tutta, o quasi. Mancano all’appello Salento e Valle d’Aosta.

Fausto Di Nella nella foresta di Taevaskoja, Estonia
Ha un blog sull’Estonia, Tere Italia, spazio che nasce come diario di bordo sull'esperienza estone di luglio scorso. «scambieuropei.com ha iniziato a pubblicare con frequenza i miei scritti e le visite sono salite esponenzialmente. Sul web italiano si parla davvero poco di questo Stato, per quanto sia l'unico al mondo dove è possibile votare il presidente per via telematica e dove si progettano più della metà delle apps europee per dispositivi mobili. Navigando, è facile trovare guide e diari di viaggio che parlino solamente di Tallinn e dei suoi monumenti. In realtà, si tratta di scuse per concentrare l'attenzione sulla vita notturna della capitale baltica e delle ragazze che la vivono. Così mi sono messo a scrivere di posti che non erano raccontati. Viljandi Folk, Otepää, Taevaskoja, Setomaa, la "catena umana"… nel blog, volontariamente, mancano post su Tallinn, sebbene l'abbia amata nel mio soggiorno baltico. Durante lo stesso viaggio, ho conosciuto molti italiani che vivono in Estonia, molti estoni che hanno fortissimi legami con l'Italia. I primi li ho chiamati Estoniani, i secondi ESTerroni e, ad oggi, ne ho recensiti circa cinquanta, tra amici e non. Negli ultimi mesi, ha iniziato a scrivere sul blog Angelo Palmeri, che parla di calcio estone. Poi c'è l'Abruzzo di Meeli, sezione in cui la simpaticissima Meeli Allas, ogni settimana, racconta in estone una località della nostra amata regione. Credo sia l'unico spazio web del genere, infatti è visitatissimo ad alte latitudini. Infine Gaia Zuffa, che è il grafico, fotografo e videomaker del blog».

Fausto Di Nella a Kanepi, museo delle strade estoni
Il presidente dell'Estonia, Toomas Hendrik Ilves, ha retwitterato Tere Italia. «Gaia, l'anno scorso, si è recata all'università di Tartu per l'inaugurazione di una targa dedicata a Indro Montanelli, finito in Estonia a causa del fascismo», racconta. «In Estonia, per dire a Fausto, si usa il suffisso -le, ovvero Faustole. Gaia titolò l'articolo La targa per Indro Montanelli, conosciuto in Estonia come Montanellile, visto che così è scritto il suo nome sulla targa. Università di Tartu e un non ben identificato legale della "Fondazione Montanelli" hanno scritto, dandoci dei maleducati, degli irrispettosi e intimandoci di cambiare nome... addirittura l'ambasciata italiana che chiede elegantemente il cambio del nome. Niente da fare, Montanellile è ancora lì». 

Quando parla dell’Estonia, Fausto è un fiume in piena. «Lo scorso aprile abbiamo organizzato una bellissima tre giorni in Abruzzo per estoni, mettendo in rete la scuola estone di Bologna, l'agriturismo L'Antico Feudo e la cantina Vigneti Radica. Siamo riusciti ad avere quindici famiglie "miste" provenienti da tutta Italia. Per tre giorni, si sono conosciute ad Ortona, mentre i bimbi erano impegnati nelle lezioni di lingua e di cultura estone con le maestre bolognesi. Poi c'è anche l'articolo per il quale si è rischiato un incidente diplomatico tra Italia-Estonia e comunità di Setomaa, non riconosciuta dall’Unione europea, ma  considerata patrimonio Unesco...».

Põltsamaa, panorama dallo youth center
Fausto è finito in Estonia, a Põltsamaa, «per colpa» di un progetto del Servizio volontario europeo. «Ero educatore ambientale e youth worker nello youth center cittadino, un posto incredibile, costruito solo un anno prima con un finanziamento europeo da quattro milioni di euro. Abitavo qui. Quindi, di fatto, vivevo in un posto tutto mio da quattro milioni di euro. Organizzavo escursioni nella foresta, corsi per imparare ad usare programmi di informatica, tipo autocad, gis, grafica, orienteering. Aiutavo i ragazzi che frequentavano il centro, circa ottanta al giorno, dai 6 ai 23 anni, a preparare compiti in classe per il liceo oppure esami universitari. 

Põltsamaa, allo youth center
Poi, forse in debito con l’Unione europea per tutto quel lusso in cui ero ospitato, ho iniziato l'attività che porto avanti anche adesso. Organizzo eventi di sensibilizzazione sul concetto di cittadinanza europea, aiutando ragazzi del posto a trovare il progetto di mobilità più vicino a loro e facendo trainings per l'Europa. Nel week-end ero sempre libero e viaggiavo tra Tallinn, il Vald, ovvero il resto dell'Estonia, il Baltico e la Scandinavia».


Continua nel prossimo reportage...

Colonna sonora: Ewert and The Two Dragons, (In the end) There's only love