lunedì 7 aprile 2014

A Roma i bambini portano genitori e parenti al museo

di Anna Maria Colonna
annamaria9683@libero.it

Carlo - sette anni - convince i genitori ad accompagnarlo al museo. Ha scoperto il suo spazio ideale. Anche Lucia - nove - indica la stessa destinazione quando il nonno le chiede dove voglia trascorrere il pomeriggio. Gennaro - dieci - preferisce il laboratorio di scienze allo zoo. E Giorgia - sei - piange perché il papà cerca l’uscita dopo una mattinata passata tra padiglioni ed esposizioni.


Roma, via Flaminia. La zona tra Villa Borghese e Piazza del Popolo è trafficata di sorrisi e di sguardi indagatori, piccoli e curiosi. Qualcuno, dal suo metro scarso di altezza, strizza l’occhio al compagno. Sembra soddisfatto del risultato ottenuto dopo una settimana di capricci. E non vede l’ora di mettere piede nella struttura. Qualcun altro tiene per mano il cuginetto, pronto a fare da Cicerone tra sale e giardinetti che già conosce.


Dal 2001 la capitale ospita «Explora», il primo «Children’s museum» privato non profit italiano. A gestirlo è una cooperativa a maggioranza femminile, che si autofinanzia con bandi europei e nazionali e con il biglietto di ingresso, del costo di 8 euro. La novità sta anche nella location, un’area comunale di ottomila metri quadrati abbandonata e in precedenza adibita ad ex deposito tramviario. Lo spazio, dato in concessione al «Museo dei bambini» dal Comune di Roma, è stato riqualificato grazie al sostegno di aziende private e di enti pubblici. I quasi quattro milioni di euro raccolti sono diventati padiglioni espositivi, area verde attrezzata con giochi, cucina per i laboratori di educazione alimentare, libreria, shop, bar, ristorante e parcheggio per i visitatori.

Un atto di generosità adulta nei confronti dei più piccoli, alla ricerca costante di opportunità di gioco e di sperimentazione diretta, soprattutto nei campi della scienza e dell’ambiente. La struttura, infatti, ospita laboratori su pesi e misure,  Pfu (Pneumatici fuori uso), bionica, ortaggi, acqua, fuoco, riciclo ed economia, oltre a letture animate. Possono prendervi parte i bambini a partire dai tre anni.


Il progetto prevede, per il futuro, ulteriori elementi di novità. All’ingresso, una parete mutante, come le piante al trascorrere delle stagioni, esempio di architettura bioclimatica. Nello spazio esterno, orti didattici, giardini verticali, un anfiteatro integrato con il verde circostante.


Modi semplici e alternativi per avvicinare l’infanzia alla cultura del rispetto e della condivisione. Ora, tra colate e colate di cemento grigio, i bambini possono trovare una cittadella giovane e colorata tutta per loro. 










Si ringrazia «Explora» per le immagini. 

 Colonna sonora: Povia, Quando i bambini fanno ooh!















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