giovedì 29 maggio 2014

Le parole, perle tra le dita della voce

di Anna Maria Colonna
annamaria9683@libero.it

Prendere la penna in mano e iniziare a scrivere le prime righe di un libro è già di per sé un viaggio. Si scrive per riflettere sulla propria vita, per capire quale direzione prendere, per sostare e ripartire o semplicemente per vendere. Spesso si scrive e basta, senza l'intenzione di pubblicare. 

Penso che un libro «sano» sia figlio della necessità, di quell'urgenza impellente di riversare sulla pagina il mondo che un autore si porta dentro e che tenta di far vivere ogni giorno. Bisogno che bussa, che punge, reclamando ascolto. Altrimenti continuerà a bussare. E a pungere.


Oggi le passioni vengono ritenute fuori moda perché, il più delle volte, non portano utili e ricavi. Hanno il costo del sacrificio che sbatte contro la legge del profitto. Non ci è dato scegliere e, se possiamo farlo, dobbiamo essere pronti rischiare il tutto e per tutto. Qualcuno la carta vincente se la gioca, perché è vincente puntare su ciò che piace. Ma richiede coraggio.


Francesco Ventura
Le pagine dell'eBook di Francesco Ventura «Leggere e parlare toccando mente e cuore» trasudano la ferrea volontà dell'autore di mettersi in gioco e, soprattutto, di mettere in gioco la propria voce. L'autore pugliese - speaker pubblicitario 35enne (qui la sua voce) - al primo provino (era il 2004) si vide rifilare una stroncatura che suonava come una condanna senza appello: «La tua voce non è radiofonica, non può stare in onda». Scherzi della vita, a distanza di dieci anni Francesco si è trovato a incidere uno spot proprio con chi confezionò quel giudizio così poco lusinghiero (e così poco profetico).

Lo speaker, nel suo libro, afferma che «l'emozione non conosce regole se si riesce a trovare dentro la musica giusta». La voce è metà bellezza ed è bellezza sconosciuta quella che si assapora leggendo sottovoce queste pagine.

Perché un libro sulla lettura espressiva? Perché le parole possono scorrere come «perle tra le dita», possono diventare gesto e il gesto emozione. Perché ci sono viaggi - i più sorprendenti, forse -  che passano inosservati e che qualcuno vorrebbe farci notare. Quelli nelle nostre potenzialità, ad esempio.

Francesco Ventura, nell'eBook, spiega quanto sia importante non solamente il contenuto, ma anche la forma da dare ad un discorso. E non lo fa stilando un elenco di tecniche da imparare, ma mettendo al primo posto la musica delle parole. La voce parla la stessa melodia dell'interiorità, che non ha regole, proprio come le emozioni. Bisogna lasciarsi scivolare nella psicologia di chi ci sta di fronte o del personaggio del romanzo che stiamo leggendo per «umanizzare» il linguaggio. Dal detto affiora, così, anche il non detto.



 

«Concentratevi sulla persona a cui parlate, su cosa volete dirle, su cosa volete farle provare. Se dovete leggere un romanzo - sottolinea l'autore - o una poesia, scivolate nella psicologia dei personaggi, fatevi trasportare dai flutti delle loro angosce o delle loro speranze».

È sorprendente scoprire quante porte sconosciute si possano notare attraverso gli occhi altrui. Ed è sorprendente incontrare qualcuno disposto a fornire la chiave. L'eBook è corredato anche di 53 file audio, testimonianza concreta di come la voce sia il ponte tra le emozioni e il cuore.
  
La voce dei booktrailer che Terre Nomadi realizza è di Francesco Ventura.













lunedì 26 maggio 2014

Festival dell'ecoturismo, a Bologna si taglia il nastro

di Anna Maria Colonna
annamaria9683@libero.it

Viaggiare senza inquinare. Sarà ospitata a Bologna, dal 30 maggio all'8 giugno, la sesta edizione del festival del turismo responsabile IT.A.CÀ migranti e viaggiatori.


La manifestazione mira a promuovere una nuova idea di turismo, più etico e attento all’ambiente. Il cosiddetto ecoturismo, infatti, si realizza secondo i principi di giustizia sociale ed economica, nel rispetto del territorio e delle culture. Perché turismo è sinonimo di vacanza, ma anche di crescita, di sviluppo e di confronto.

Il programma prevede mostre, iniziative in piazza, convegni, concorsi, visite guidate, itinerari in bicicletta, pranzi a Km 0 e spettacoli. I partecipanti potranno scoprire l’Emilia Romagna attraverso il trekking, il cicloturismo, gli agriturismi, il nordic walking al chiarore di luna, passeggiate dalla Val Cedra alla Valle dei Cavalieri e rassegne cinematografiche gratuite.

La sfida lanciata dagli organizzatori è quella di far sentire a casa (ît a cà = sei a casa? in dialetto bolognese) ogni viaggiatore. Perché, negli itinerari «verdi», non conta la meta, ma il percorso e il modo in cui si affronta il cammino. Partendo da casa e arrivando a casa. Dovunque essa sia. 

Qui il programma e altre informazioni.


giovedì 22 maggio 2014

Cantine Aperte, fine settimana nel segno del vino

di Anna Maria Colonna
annamaria9683@libero.it

Rivedo sulla tovaglia briciole e vino. Quel bicchiere sempre mezzo pieno che sapeva di mani rugose e sapienti. E ritorno con la mente al vigneto della vecchia ferrovia, quando un grappolo d'uva rubato alle foglie era il premio concesso all'infanzia. L'alba inondava di luce la vendemmia.

I pensieri corrono ai timidi calici tinti di rosso di una sera d'estate. Sapore sconosciuto che passeggia nel presente. E lascio camminare sul filo della memoria pagine e pagine pregne di mosto. Omero, Eschilo, Ovidio, Baudelaire, Hugo, Pascoli. E poi Carducci, De André, Caparezza e la Bibbia. Ogni penna ha scritto di vino, bevanda che la storia consacra agli dei. Agli dei la consacrarono le prime civiltà.

Toccano il fondo le radici del vino. Il vino racconta. Il vino non tace, tramanda e sembra che allunghi la vita. In passato si mescolava con acqua di mare per renderlo più dolce e per evitare il mal di testa del giorno dopo. I romani lo riscaldavano o lo raffreddavano con la neve. Aggiungevano tocchi di miele, profumandolo con foglie di rosa, viola, cedro, cannella e zafferano. Oggi il nettare degli dei ubriaca formaggi e salumi, insaporisce biscotti e con la vinoterapia impreziosisce le ricette di bellezza.

Dalle antiche tabernae alle odierne cantine il salto non è breve, ma possibile. Il tempo passa, il culto del vino no. E Bacco si prepara a riempire i calici degli enoturisti del fine settimana. Le manifestazioni legate alla bevanda più antica e conosciuta al mondo non mancano e una ha il nastro teso e pronto per il taglio.

Si chiama Cantine Aperte l'iniziativa che da 21 anni - nell'ultima domenica di maggio - coinvolge gli amanti e i produttori di vino sparsi sull'intero territorio nazionale. Sabato e domenica in ogni regione sarà possibile assaggiare vini ed entrare nelle cantine per scoprire i segreti della vinificazione e dell'affinamento. Un wine tour con tanto di cartellone, che prevede innumerevoli eventi di cultura gastronomica ed artistica. La due giorni segue di una settimana la quarta Giornata nazionale della cultura del vino e dell'olio, indetta dall'Associazione italiana sommelier.


Ad organizzare e a coordinare la manifestazione è il Movimento turismo del vino, che promuove il comparto vitivinicolo nazionale e l'enoturismo, nato ufficialmente nel 1993.

Qui l'elenco di tutte le iniziative previste nel fine settimana per Cantine aperte, regione per regione. 

















lunedì 19 maggio 2014

Gole di San Venanzio, il canto del fiume Aterno

di Anna Maria Colonna
annamaria9683@libero.it

Gole di San Venanzio
© Anna Maria Colonna
Mi ritrovo fra il verde respiro delle montagne d’Abruzzo. Sotto un cielo uguale, eppure così diverso. Ci sono luoghi in cui ti senti subito a casa. Non esistono perché. È un inspiegabile gioco di emozioni e sensazioni. Il sole inonda Sulmona, cullata da vette ancora imbiancate. Dalla Puglia all’Abruzzo prima dell’alba. Quando il mondo ancora dorme. Sono esperienze che ti costringono ad avere la valigia sempre pronta. Ad essere viaggiatore in cerca di soste che durano pochi mesi. Fatali per innamorarsi di una terra. I pensieri sono ancora confusi e stanchi per il lungo il tragitto. Qualcuno mi consiglia di andare a visitare la riserva naturale regionale Gole di San Venanzio, a pochi chilometri dalla patria di Ovidio. Basta arrivare nel piccolo Comune di Raiano (Aq), appartenente alla Comunità montana Peligna, per trovare la segnaletica relativa all’eremo di San Venanzio. Lungo la strada, tutta curve e circondata da monti imponenti, si sente la voce del fiume Aterno, che ha scavato le strette gole fra le vette Mentino e Urano. Nel paesaggio circostante, una vivace esplosione di colori e suoni primaverili.

Gole di San Venanzio, flora © Anna Maria Colonna
La riserva naturale Gole di San Venanzio, ricadente nel territorio del Comune di Raiano, è un’area protetta che si estende per oltre mille ettari fra il Parco nazionale della Majella e quello regionale Sirente Velino. L’Aterno a tratti fa a pugni con le rocce, scorrendo impetuoso fra rivoli di terra bagnata. Gli alberi giocano a nascondino con l’acqua, dipingendo la natura di chiaroscuri. Un bruco giallo e azzurro passeggia sulla staccionata, ignaro del volo che spiccherà quando sarà farfalla. In posti simili tutti i pensieri diventano leggeri. Le lunghe scalinate conducono fino alla riva del fiume, dove acqua e terra si confondono.

Gole di San Venanzio
© Anna Maria Colonna


L’eremo di San Venanzio, sulla sponda destra dell’Aterno, è sosta obbligata per i viandanti. La sua fase di costruzione più antica risale al XV secolo. Segno di una presenza umana che ha percorso i secoli, cede il posto alla fertile pianura alluvionale e a spicchi soleggiati della Conca di Sulmona. Questa parte orientale della riserva è conosciuta come giardino di Raiano. Ospita anche un vecchio mulino ad acqua, testimonianza delle attività agricole che vi si svolgevano.


Gole di San Venanzio, fauna © Anna Maria Colonna
Qui il tempo scorre rapido. Inarrestabile. Un’ora equivale a cinque minuti. Il paesaggio è incorniciato dal sole, mentre in lontananza, ad altezze che sfiorano il cielo, si intravede ancora la neve. L’aspetto selvaggio del luogo, incastonato fra pareti rocciose a strapiombo sul fiume, contribuisce a rendere l’atmosfera incantata ed incantevole. Passato e presente, storia e natura, acqua e terra si intrecciano. E lasciano nel viaggiatore di passaggio il desiderio di tornare. Di scoprire. 










Colonna sonora: Elisa, Rock your soul


Fiume Aterno
© Anna Maria Colonna
Gole di San Venanzio © Anna Maria Colonna

Gole di San Venanzio, flora © Anna Maria Colonna
Gole di San Venanzio© Anna Maria Colonna


Gole di San Venanzio © Anna Maria Colonna

Gole di San Venanzio © Anna Maria Colonna
Gole di San Venanzio © Anna Maria Colonna
Gole di San Venanzio © Anna Maria Colonna

Gole di San Venanzio © Anna Maria Colonna