giovedì 15 maggio 2014

Road movie: Non è mai troppo tardi (The Bucket List)

di Miriam Pallotta
miriam_pallotta@libero.it

Se vi dicessero che vi rimangono circa sei mesi di vita, cosa fareste? È la domanda a cui devono rispondere i due protagonisti di The Bucket List. Carter Chambers (Morgan Freeman) è un appassionato di storia, sogna di fare il professore, ma l’arrivo inaspettato di un figlio lo costringe ad accettare il primo lavoro che gli offrono: il meccanico.



Edward Cole (Jack Nicholson) è un multimilionario scontroso, senza peli sulla lingua e solo. Ha passato tutta la sua vita ad accumulare soldi e possiede ospedali privati.


«Io gestisco ospedali, non centri benessere. Due letti in ogni stanza. Nessuna eccezione». È proprio questa sua politica a farlo finire nella stessa stanza di ospedale di Morgan. Nonostante l’inizio burrascoso e l’immensa differenza che li separa, tra i due si viene inevitabilmente a creare quel legame che unisce coloro che sono «nella stessa barca».



L'amicizia si rafforza all’arrivo della notizia che sconvolgerà la loro vita: hanno poco tempo. La disperazione iniziale viene spazzata via da un innocuo foglietto giallo, stropicciato e gettato a terra da Carter. È la «lista del capolinea». Edward vede in quel foglio uno spiraglio di luce e speranza. Non vuole subire passivamente il destino che gli è riservato, ma vivere gli ultimi mesi nel miglior modo possibile. «Non è meglio che te ne vai con i botti? Con i fuochi d’artificio?».



Dopo aver compilato la lista con tutto ciò che vorrebbero fare prima di morire, fuggono dall’ospedale e si imbarcano in una straordinaria avventura. Inizia così un viaggio che li porterà a visitare posti meravigliosi, dalla selvaggia jungla alla chiacchierata sulle piramidi d’Egitto, all’India. Per finire, cercano di scalare la montagna Chomolunga, chiamata Dea Madre del Mondo in Tibet.




Lungo il percorso, oltre a depennare dalla lista le esperienze più folli, come il paracadutismo, i due uomini troveranno il coraggio di riallacciare rapporti che credevano perduti per sempre.


Oscillando tra la drammaticità della malattia e l’umorismo di questi due colossi del cinema americano, il regista Rob Leighton ci accompagna in un viaggio la cui colonna sonora è un inno alla vita.

Non è mai troppo tardi, il trailer


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