domenica 15 febbraio 2015

Road movie: La teoria del tutto



di Miriam Pallotta
miriam_pallotta@libero.it

Manca poco meno di una settimana a uno degli eventi più importanti nel mondo del cinema, gli Oscar. Oggi vorrei proporvi uno dei film candidati. Vorrei, inoltre, ricordare che il 28 febbraio è la giornata mondiale dedicata alle malattie rare.


La Teoria del Tutto (The theory of everything) è un film biografico scritto da Anthony McCarten, tratto dal libro Travelling to infinity: my life with Stephen di Jane Hawking. Questa è la storia di un ragazzo che ha rivoluzionato la scienza. Questa è la storia di uno dei viaggi più grandiosi di sempre. Un viaggio attraverso i ripidi scogli, gli immensi deserti e gli incantevoli tramonti della vita. Invertiamo il movimento delle lancette dei nostri orologi e torniamo indietro nel tempo.






Cambridge 1963. Stephen Hawking è un brillante studente di scienze ateo, «un fisico non può permettersi di credere in Dio», dice.




Durante un festa universitaria incontra lei, Jane Wilde, studentessa di lettere e credente. Tra i due nasce un grande amore che viene ben presto messo a dura prova.



È un giorno come tutti gli altri, Stephen passeggia nei giardini del Campus quando improvvisamente le sue gambe lo abbandonano e cade inerme. Malattia dei motoneuroni, questa è la diagnosi. Due anni di vita.

  

Con il passare del tempo perde l’uso della parola e il controllo sul suo corpo, ma non l’amore per la sua Jane e per la scienza. Nonostante tutte le difficoltà, riesce a prendere il dottorato in fisica con una teoria sui buchi neri. Lui e Jane avranno tre figli.



Stephen continua a dedicare il suo studio alla ricerca della teoria del tutto, una sola equazione che spieghi la nascita dell’universo e come esso sarebbe stato all’alba dei tempi.


Oggi, contro ogni aspettativa, ha 73 anni ed è considerato uno dei più grandi fisici, astrofisici e cosmologi dei nostri tempi.  Lui e Jane sono rimasti amici.

Per quanto possa essere dura la vita, finché c’è vita, c’è speranza.

Stephen Hawking e Eddie Redmayne
A sinistra, Stephen e Jane Hawking il giorno del loro matrimonio. A destra, gli attori Eddie Redmayne e Felicity Jones
 

Curiosità

- Il budget è stato stimato sui 15 milioni di dollari.

- Alla prima del film, un'infermiera ha tolto una lacrima dalla guancia di Stephen Hawking.

- Stephen Hawking ha confessato che ci sono alcuni punti in cui ha pensato di star guardando se stesso.

- Eddie Redmayne ha incontrato Stephen Hawking solo una volta prima di iniziare le riprese. «Nelle tre ore che ho trascorso con lui, ha detto forse otto frasi. Non me la sentivo di chiedere cose intime». Ha, quindi, trovato altri modi per prepararsi al ruolo. Ha perso circa 15 chili e si è allenato per quattro mesi con una ballerina per imparare a controllare il suo corpo. Ha incontrato 40 pazienti affetti da Sla, ha tenuto un grafico di monitoraggio con l'ordine in cui i muscoli di Hawking sono degenerati, ha usato uno specchio per ore, contorcendo il viso. E' rimasto poi immobile e curvo tra una ripresa e l'altra, tanto che un osteopata gli ha fatto notare come stesse modificando l'allineamento della spina dorsale. «Temo di essere un maniaco del controllo», ha confessato Redmayne.

- Eddie Redmayne ha considerato il suo ruolo una sfida pesante perché il film non è stato girato in ordine cronologico. Quindi ha dovuto tracciare il deterioramento fisico di Stephen Hawking nel momento di ogni scena.

- Cinque nomination ai Premi Oscar 2015: miglior film, attore protagonista a Eddie Redmayne, attrice protagonista a Felicity Jones, sceneggiatura non originale e colonna sonora.


Regia: James Marsh
Sceneggiatura: Anthony McCarten
Produttore: Anthony McCarten, Lisa Bruce
Montaggio: Jòhann Jòhannsson
Scenografia: John Paul Kelly
Costumi: Steven Noble
Trucco: Jan Sewell


Interpreti 
Stephen Hawking: Eddie Redmayne
Jane Hawking: Felicity Jones
Beryl Wilde: Emily Watson
Jonathan Hellyer Jones: Charlie Cox
Dennis William Sciama: David Thewlis
Brian: Harry Lloyd

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