martedì 15 settembre 2015

A Bologna per incontrare l'Armenia

di Lidia Chandra Cilli

Se è vero che, come dice Albertazzi, il Teatro è «un guardare vedendo», non possiamo non accendere i riflettori su uno spettacolo teatrale, Tre chicchi di melagrana, che avrà luogo a Bologna presso il centro CostArena il prossimo 25 settembre. L'evento fa parte di un progetto culturale di ampio respiro. Si articola in una serie di incontri con l'intento di veicolare, anche attraverso il teatro amatoriale, una cultura, quella armena, ingiustamente relegata nell'oblio.

Quanti, infatti, conoscono la tragica vicenda del genocidio armeno? Perché molti Stati, in primis la Turchia, ancora oggi si attestano su posizioni negazioniste? Con il centesimo anniversario del genocidio, si è tornati a parlare della «questione armena»: lo hanno fatto il Papa ed il presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, incorrendo nell'ira della diplomazia turca. C'è in ballo una complessa trama di equilibri geopolitici che vede protagonista la Turchia, ancora oggi intermediario importante fra l'Occidente ed il Mondo arabo.


 
È certo che con la questione armena si gioca per l'Europa una partita politica di grande rilievo. Quella armena è una civiltà che ha saputo fondere mirabilmente la cultura orientale e la religione cristiana: il cosiddetto «popolo dell'Arca», come è stato celebrato in una recente mostra a Roma nel Complesso del Vittoriano.

Gli attori del CostArena porteranno in scena un racconto teatrale accompagnato da canti e musiche armene con il fine di veicolare la cultura di questo popolo resiliente, condannato, nel corso della storia, ad uno sradicamento, senza mai perdere però la propria identità.

Per chi crede che il concetto di identità culturale vada di pari passo con quello di interculturalità, l'appuntamento è a Bologna, la grassa, la dotta... la multiculturale.







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