domenica 3 gennaio 2016

Gli orizzonti a colori di Assisi

terrenomadi@gmail.com 

Regalarsi un viaggio a Natale. Uno di quei viaggi pensati e, poi, puntualmente «mancati». Arriva il momento in cui fai la valigia e vai. Cammini, incontri, torni e cammini ancora. Vale la pena partire per portarsi a casa un po’ di consapevolezza in più. Portare indietro l’allegria, la bellezza dei luoghi, un paesaggio fotografato dalla memoria perché mostra orizzonti a colori. E pensi che nulla può fermarti perché si riparte, eccome se si riparte. Respiri a pieni polmoni e la penna inizia a scorrere senza limiti d’inchiostro. Viaggiare incrocia tempi e persone. Abbraccia storie, spesso le cambia. Traccia sentieri.

Assisi è la pace all’ombra del monte Subasio. È silenzio ghiacciato dall’inverno umbro, che porta a spasso i pensieri riscaldandoli al fuoco dei camini. È essenzialità semplice e bellezza senza fronzoli. Assisi è storia e fede. È cultura disseminata tra le strade rugate del centro storico. È cioccolata calda a mezzanotte e torta al testo mangiata al volo. Assisi è un viaggio in undici che non smettono di ridere perché nella valigia hanno messo l’entusiasmo. È testimonianza che fa riflettere, che tiene svegli anche quando gli occhi si chiudono sull’intensità della giornata. È cercare di vedere quanto più possibile in meno di tre giorni… che poi non ricordi il numero infinito di fotografie scattate. Assisi è Francesco, patrono d’Italia. Assisi è Chiara. Assisi è il festival internazionale della pace e il palio estivo di San Rufino, con cortei, sbandieratori e tamburini che ricordano la divisione in terzieri della città.

Basilica di San Francesco
Assisi è nel sorriso delle suore francescane missionarie del Cuore immacolato di Maria, che accolgono a braccia aperte nelle stanze semplici della loro casa. Ed è il teatro «Metastasio» e la stretta di mano di Carlo Tedeschi prima del musical «Notte di Natale 1223».

Assisi è Santa Maria degli Angeli, il santuario disteso nella verde pianura umbra che abbraccia l’omonima basilica cinquecentesca. All’interno dell’edificio, costruito per accogliere i pellegrini che giungevano da ogni parte del mondo in occasione del perdono di Assisi, sorge la Porziuncola, la chiesetta in cui Francesco pregava. Qui il santo consegnò il saio a Chiara, dando origine all’ordine delle clarisse. Annesso alla basilica, un museo che custodisce dipinti di Giunta Pisano e Cimabue.

Nei pressi della chiesetta di San Damiano
Assisi è la basilica di Francesco, il luogo che dal 1230 conserva le spoglie del santo. E quella in stile gotico dedicata a Chiara, che ospita la tomba della santa. Il duomo della città si trova in piazza San Rufino, mentre alla periferia meridionale sorge la chiesa di San Damiano. Qui si custodisce il crocifisso che avrebbe «parlato» a Francesco. Qui sarebbe stato composto il testo poetico più antico della letteratura italiana, noto come «Cantico delle creature». Assisi è anche nelle sue frazioni. È a Rivotorto, a circa tre chilometri, poco più di mille abitanti. Nel santuario quattrocentesco si può ancora vedere il tugurio, la costruzione in pietra in cui Francesco sembra abbia dimorato per qualche anno, quando decise di abbandonare la vita agiata.

Cattedrale di San Rufino
Assisi è a Montefalco, ringhiera dell’Umbria, cittadina famosa per i vigneti e per il Sagrantino. A Montefalco l’ultimo saluto prima del rientro in Puglia, davanti ad un piatto di pasta al forno preparata dalle clarisse del monastero di San Leonardo. Scambio di esperienze e di sorrisi, di strette di mano accoglienti e già un po’ nostalgiche per l’esperienza che sta per concludersi.

Tornare, in fondo, significa ripartire. Poche cose in valigia, zeppa, però, di voglia di andare. L’essenziale, questo conta. Il resto lo dà il paesaggio e lo danno le storie che animano i luoghi. Infiniti.


Ad Assisi
Ad Assisi
Ad Assisi
Chiesa di San Damiano
Verso l'eremo delle carceri
Verso l'eremo delle carceri











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